venerdì 14 giugno 2013

Freud e il sogno come vortice di colori 

Quando ci si addormenta, la nostra mente viene invasa da avvenimenti, persone, immagini, che rappresentano il nostro più profondo io e che costituiscono il sogno.

Ho scelto il tema del sogno, associandolo con i colori, per via di una credenza popolare raccontata spesso ai bambini: si racconta, infatti, che durante la notte, venga a trovarci un ometto con un ombrello colorato e variopinto, che porta con se sogni allegri e meravigliosi.

Ma può accadere, che durante la notte, al posto dell’ometto dall’ombrello colorato, ci sia un suo “collega”, per come si potrebbe chiamare, dall’ombrello nero e cupo, che porta nella nostra mente terribili incubi. Quindi ai sogni vengono conferiti colori, che stabiliscono le nostre emozioni e i nostri sentimenti; in loro assenza, le tenebre avvolgono la nostra mente, impedendoci di sognare tranquillamente.

Chi ha attentamente studiato il mondo oscuro e misterioso dei sogni, è Sigmund Freud (1856-1939), padre della psicoanalisi.

Pochi altri movimenti intellettuali hanno avuto così larga diffusione, ed è proprio per questo motivo che la psicoanalisi è stata definita come la quarta grande rivoluzione della storia occidentale, dopo la rivoluzione copernicana, darwiniana e marxiana.

Freud è diventato uno dei protagonisti della filosofia moderna, e ciò è dovuto proprio alla portata rivoluzionaria della sua psicoanalisi. Il filosofo, con i suoi studi, ha trasformato radicalmente l’immagine dell’io, della coscienza e della personalità umana, rivelando l’esistenza di una zona buia e impenetrabile alla ragione: l’inconscio.

Il Sogno per Freud è l'appagamento di un desiderio, un fenomeno psichico pienamente valido che rappresenta le nostre istanze. Che il sogno sia un appagamento di un desiderio appare così palese che ci si sorprende come mai siano stati necessari tanti anni di studio per confermarne la veridicità.

Freud ci offre un esempio illuminante a tal proposito:

Avevo sete già prima di addormentarmi e vuotai il bicchiere d’acqua posto sul comodino accanto al mio letto. Alcune ore dopo, nel corso della notte, ebbi un nuovo attacco di sete con tutti gli inconvenienti del caso. Per procurarmi l’acqua mi sarei dovuto alzare e andare a prendere il bicchiere sul comodino di mia moglie. Sognai dunque, opportunamente, che mia moglie mi offriva da bere in un vaso; il vaso era un’urna cineraria etrusca che avevo portato a casa da un viaggio in Italia e poi regalato.
L’acqua che esso conteneva era così salata (evidentemente a causa della cenere) che fui costretto a svegliarmi. Si noti come il sogno disponga ogni cosa in modo conveniente. Dato che l’unica sua intenzione è l’appagamento di un desiderio, può essere perfettamente egoista. In realtà l’amore per la comodità non è compatibile con certi riguardi per altre persone. Probabilmente l’intervento dell’urna cineraria rappresenta un desiderio esaudito: mi dispiace di non possedere più il vaso, come del resto di non poter raggiungere il bicchiere di mia moglie. L’urna cineraria conviene inoltre alla sensazione, diventata ora più intensa, di sapore salino che, come so, mi costringerà al risveglio.


Il sogno è uno degli strumenti più validi per giungere alla conoscenza dell'inconscio. E' paragonabile ad un iceberg: la parte emersa rappresenta la coscienza, quella sommersa, la maggiore, è l'inconscio. Il sogno presenta un contenuto manifesto ed uno latente: il primo è ciò che ricordiamo, il secondo è il vero contenuto del sogno che dovrà essere interpretato per essere compreso. Il contenuto del sogno viene trasformato da noi stessi per una mancata accettazione.



Il Test di Luscher

Lo psicologo, psichiatra e filosofo svizzero Max Luscher (1923)  ha steso un interessante il “test dei colori “(1949), che trovò rapida diffusione negli anni '60 in tutta Europa e negli Stati Uniti, basato sull’assunto che una particolare attrazione o repulsione nei confronti di un determinato colore siano riconducibili a particolari stati psicofisici ed emozionali che ogni colore ed ogni combinazione cromatica generano nell'osservatore (postulato che è alla base, fra l'altro, della cromoterapia).

Quindi, secondo Luscher, alla visione dei colori e delle combinazioni cromatiche si genera una precisa risposta comportamentale, emotiva, fisica, cosicchè la predilezione o il rifiuto per un determinato colore possono rivelare ben definiti aspetti caratteriali e tendenze emotive nei confronti della vita affettiva e di relazione, tenendo conto anche che la preferenza mostrata verso ciascun colore e le reazioni che provoca nel soggetto cambiano a seconda degli individui e dei vari momenti nello stesso individuo: in breve, i colori parlano di noi, dando precise informazioni su bisogni, desideri, rifiuti, paure, basta saper decifrare il messaggio.


Il test di Luscher si avvale di otto colori, 4 colori base (rosso, giallo, verde e blu) e 4 colori ausiliari (viola, marrone, grigio e nero), che concorrono a descrivere diversi sentimenti di sé.

Il rosso che provoca eccitazione e spinge verso l'attività, denota un senso di forza e di sicurezza, per cui la scelta orientata al rosso corrisponde ad uno stato di attivazione nella direzione di una conquista, ad un desiderio espansivo, all'aspirazione alla mobilitazione di tutte le energie (sessuali ed aggressive): esprime fiducia e sicurezza di sé.
Il blu è la calma, la soddisfazione, la pace interiore, la quiete, l'armonia.
Il verde esprime stabilità, forza, tenacia, costanza, perseveranza, equilibrio psicologico, autostima, riferimento saldo a valori forti.
Il giallo, caldo, irradiante, luminoso suggerisce espansione e movimento, libertà e autonomia, è colore del cambiamento e della ricerca del nuovo.
Il viola, ottenuto mescolando rosso e blu, è il colore della trasformazione, della metamorfosi, del passaggio da uno stato ad un altro, magico, mistico, spirituale.
Il marrone è un colore solido, corporeo, materiale, corrisponde alla sensazione della propria fisicità
Il grigio è il colore neutro di chi prende le distanze dai sentimenti e dalla vita, optando per il non coinvolgimento.
Il nero è il 'non colore', la negazione, l'opposizione dietro la quale può nascondersi un desiderio di rivendicazione di potere.





Inoltre non bisogna dimenticare che la storia e la tradizione di ogni popolo fa si che le nozioni di psicologia del colore che vanno bene per qualcuno siano per qualcun altro completamente sbagliate, fino ad essere vero il contrario: basta dire che se in occidente il colore del lutto e' il nero, in Cina e' esattamente il suo opposto, cioe' il bianco. Detto questo non possiamo certo negare che i colori hanno una grande influenza sulla vita di tutti, e non possiamo nemmeno dimenticare il lavoro sincero e appassionato di studiosi che cercano di capire il come e il perche' di questo.

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